articolo Giardino Progetta e realizza
La pavimentazione esterna freccegiovedì 24 marzo 2011

La pavimentazione esterna sicuramente riveste uguale importanza rispetto all'eseguire la stessa operazione all'interno della casa. Ma, probabilmente, si potrebbe addirittura attribuire un peso simbolico maggiore se lo consideriamo una sorta di dialogo tra architettura interna ed esterna e, inoltre, la pavimentazione esterna è la prima cosa che si vede quando si entra in una proprietà, una sorta di biglietto da visita.
Si potrebbe decidere di dare uno stile più o meno formale o di usare i materiali più diversi, ma la cosa migliore, comunque, è una certa uniformità e non certamente una accozzaglia di stili o di pavimentazioni diverse le une dalle altre, in parti diversi del giardino. Se si sceglie un materiale, questo deve essere riportato ovunque, certamente anche con qualche distinguo e con qualche piccola soluzione diversa relegata in qualche zona particolare del giardino, come un patio o un pergolato che potrebbero esigere soluzioni proprie, ma l'asse portante deve esere uno e ben definito. Praticamente deve essere realizzato con coerenza, almeno per il disegno e i colori.

I materiali
Quanto ai materiali, oggi cìè solo l'imbarazzo delle scelta. Una prima selezione la si può fare indirizzandosi tra i naturali o gli artificiali, una seconda in base a ciò che alla fine si deve pavimentare.
Le aree esterne riconoscibili in un giardino sono parecchie, si va dalla zona di sosta e del riposo come i terrazzi o il patio o ancora i pergolati, alla zona di transito, come i passaggi pedonali o carrabili. O, ancora, quelle dello sport praticato o del relax ad esso attinente, come ad esempio gli spazi circostanti la piscina, o infine le aree di contorno o di attraversamento del verde propriamente detto.
La vasta gamma dei materiali in commercio permette di scegliere tanti tipi di pavimentazione, diverse tra loro nella concezione e nell'uso. Si ricordano quelle di autobloccanti di cemento, quelle in klinker, gres, sferogranito, in ceramica, in cotto, in pietra naturale, in porfido o in ghiaietto. Oppure, ancora, la pavimentazione in legno trattato, quelle in gomma e quelle sintetiche simulanti il prato. Queste ultime due soluzioni sono le meno consigliate anche se, per quanto riguarda la gomma, questa potrebbe, al limite, essere adottata in vicinanza di impianti sportivi dove è presente l'acqua, e questo per motivi di aderenza.
Le mattonelle autobloccanti in cemento rispondono ottimamente all'esigenza di percorsi carrabili, regalando cromie che, anche se a volte troppo sature, sono indubbiamente migliori dell'orrendo asfalto. Ricordiamo a questo proposito che l'asfalto si scioglie a contatto con il gasolio e, quindi, in caso di perdite o gocciolamenti  da una vettura, questo potrebbe deteriorarsi  significativamente.
Se si usano poi, nelle zone meno trafficate, i componibili verdi con crescita di ciuffi d'erba al loro interno, si può raggiungere un effetto prato a cui si aggiunge la robustezza e praticità del manufatto in calcestruzzo.
Le pavimentazioni in cotto evocano tempi lontani di panorami di piazze toscane e la produzione di questi caldi laterizi permette di realizzare tessiture diverse. Si sposano in maniera perfetta con altri elementi in legno, oppure con pietre tagliate a spacco o, addirittura, con il cemento colorato. Ma bisogna fare molta attenzione alla posa del cotto che, se non perfetta, produrrà delle fioriture di salmastro che a lungo andare danneggeranno seriamente la mattonella.
Si usano, in genere, nei porticati e nei percorsi vari, fino alle zone carrabili del giardino a transito medio e leggero.
Il gres dalle svariete tinte, il klinker con colori dal giallo paglierino al rosso brunastro e lo sferogranito in lastre vengono impiegati un po' ovunque, oltre che per le loro colorazioni, anche per la loro resistenza fisica e meccanica.
La ceramica ha tradizione meditrerranea e, in abbinamento con i relativi rivestimenti, ha effetti cromatici ineguagliabili per pavimentare patii, pergolati, fondi di piscine e di specchi d'acqua. Ma attenzione, si tratta di un materiale delicato, anche se indubbiamente fascinoso, e quindi è opportuno usarlo solo dove non richiede un utilizzo impegnativo.
Il massimo inserimento ambientale è poi assicurato dalla pietra naturale, graniti e porfidi di varia foggia e dimensione, che garantiscono una estrema rubostezza ed effetti di tutto rispetto. L'importante è sigillare bene le fughe, qualunque sia il disegno o il sistema preseclto, per evitare che col tempo i semi delle infestanti portati dal vento vi si annidino, germoglino, e scalziono con le radici, un po' alla volta, la pavimentazione.


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Bucaneve (Galanthus)

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Paliurus

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Il Bòsso (Buxus) , originariodel Nord Africa, Europa, Asia meridionale, Indie Occidentali e America Centrale, comprende circa 30 specie ed è un arbusto o piccoloalberetto a foglie persistenti e a vegetazione ........

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La pavimentazione esterna freccegiovedì 24 marzo 2011

La pavimentazione esterna sicuramente riveste uguale importanza rispetto all'eseguire la stessa operazione all'interno della casa. Ma, probabilmente, si potrebbe addirittura attribuire un peso simbolico maggiore se lo consideriamo una sorta di dialogo tra architettura interna ed esterna e, inoltre, la pavimentazione esterna è la prima cosa che si vede quando si entra in una proprietà, una sorta di biglietto da visita.
Si potrebbe decidere di dare uno stile più o meno formale o di usare i materiali più diversi, ma la cosa migliore, comunque, è una certa uniformità e non certamente una accozzaglia di stili o di pavimentazioni diverse le une dalle altre, in parti diversi del giardino. Se si sceglie un materiale, questo deve essere riportato ovunque, certamente anche con qualche distinguo e con qualche piccola soluzione diversa relegata in qualche zona particolare del giardino, come un patio o un pergolato che potrebbero esigere soluzioni proprie, ma l'asse portante deve esere uno e ben definito. Praticamente deve essere realizzato con coerenza, almeno per il disegno e i colori.

I materiali
Quanto ai materiali, oggi cìè solo l'imbarazzo delle scelta. Una prima selezione la si può fare indirizzandosi tra i naturali o gli artificiali, una seconda in base a ciò che alla fine si deve pavimentare.
Le aree esterne riconoscibili in un giardino sono parecchie, si va dalla zona di sosta e del riposo come i terrazzi o il patio o ancora i pergolati, alla zona di transito, come i passaggi pedonali o carrabili. O, ancora, quelle dello sport praticato o del relax ad esso attinente, come ad esempio gli spazi circostanti la piscina, o infine le aree di contorno o di attraversamento del verde propriamente detto.
La vasta gamma dei materiali in commercio permette di scegliere tanti tipi di pavimentazione, diverse tra loro nella concezione e nell'uso. Si ricordano quelle di autobloccanti di cemento, quelle in klinker, gres, sferogranito, in ceramica, in cotto, in pietra naturale, in porfido o in ghiaietto. Oppure, ancora, la pavimentazione in legno trattato, quelle in gomma e quelle sintetiche simulanti il prato. Queste ultime due soluzioni sono le meno consigliate anche se, per quanto riguarda la gomma, questa potrebbe, al limite, essere adottata in vicinanza di impianti sportivi dove è presente l'acqua, e questo per motivi di aderenza.
Le mattonelle autobloccanti in cemento rispondono ottimamente all'esigenza di percorsi carrabili, regalando cromie che, anche se a volte troppo sature, sono indubbiamente migliori dell'orrendo asfalto. Ricordiamo a questo proposito che l'asfalto si scioglie a contatto con il gasolio e, quindi, in caso di perdite o gocciolamenti  da una vettura, questo potrebbe deteriorarsi  significativamente.
Se si usano poi, nelle zone meno trafficate, i componibili verdi con crescita di ciuffi d'erba al loro interno, si può raggiungere un effetto prato a cui si aggiunge la robustezza e praticità del manufatto in calcestruzzo.
Le pavimentazioni in cotto evocano tempi lontani di panorami di piazze toscane e la produzione di questi caldi laterizi permette di realizzare tessiture diverse. Si sposano in maniera perfetta con altri elementi in legno, oppure con pietre tagliate a spacco o, addirittura, con il cemento colorato. Ma bisogna fare molta attenzione alla posa del cotto che, se non perfetta, produrrà delle fioriture di salmastro che a lungo andare danneggeranno seriamente la mattonella.
Si usano, in genere, nei porticati e nei percorsi vari, fino alle zone carrabili del giardino a transito medio e leggero.
Il gres dalle svariete tinte, il klinker con colori dal giallo paglierino al rosso brunastro e lo sferogranito in lastre vengono impiegati un po' ovunque, oltre che per le loro colorazioni, anche per la loro resistenza fisica e meccanica.
La ceramica ha tradizione meditrerranea e, in abbinamento con i relativi rivestimenti, ha effetti cromatici ineguagliabili per pavimentare patii, pergolati, fondi di piscine e di specchi d'acqua. Ma attenzione, si tratta di un materiale delicato, anche se indubbiamente fascinoso, e quindi è opportuno usarlo solo dove non richiede un utilizzo impegnativo.
Il massimo inserimento ambientale è poi assicurato dalla pietra naturale, graniti e porfidi di varia foggia e dimensione, che garantiscono una estrema rubostezza ed effetti di tutto rispetto. L'importante è sigillare bene le fughe, qualunque sia il disegno o il sistema preseclto, per evitare che col tempo i semi delle infestanti portati dal vento vi si annidino, germoglino, e scalziono con le radici, un po' alla volta, la pavimentazione.


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